il ragazzo di campagna al festival del cinema di venezia

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SALSA89
view post Posted on 29/8/2010, 12:23     +1   -1




ragazzi leggete qui!

si va tutti a venezia vero?

http://milano.corriere.it/milano/notizie/c...635547239.shtml
 
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WolfAnd
view post Posted on 29/8/2010, 22:49     +1   -1




salsa copio l'articolo qui, perchè oltre alla splendida notizia della proiezione dil film, alla fine svela che presto riprenderanno la tournè :)




Renato Pozzetto, un ragazzo d'oro
«Allora il film di Castellano & Pipolo mi sembrava poca cosa, e invece...»



Cult - L'attore al Lido con «Il ragazzo di campagna»

Com'era la Milano degli anni Ottanta? Un film di culto ce la farà (ri)scoprire alla prossima Mostra di Venezia nella rassegna «La situazione comica», venerdì 3 settembre in Sala Perla. Stiamo parlando de «Il ragazzo di campagna» di Castellano & Pipolo, successo del 1984, con un irresistibile Renato Pozzetto nel ruolo di Artemio, 40enne scapolo che lascia mammà e cascinale per cercar fortuna a Milano. A bordo di un trattore, con il Duomo sullo sfondo, il «campagnolo» blocca il traffico, prende un taxi - che già allora costava 10 mila lire solo per attraversare piazza San Babila - e si fa rubare 2 milioni e 344 mila lire, frutto dei risparmi di 20 anni di lavoro materno, per portarci poi a zonzo, fra pezzi rari della metropoli, come le cabine telefoniche in centro, passando da piazza Sant'Eustorgio e dai Navigli, dove anche suicidarsi è un problema. Il cinema serve pure a questo: a diventare contenitore di memoria urbanistica.

Dalla Sardegna, dove è in vacanza, Pozzetto si prepara allo sbarco veneziano. «Avrei preferito andare al Lido come regista e interprete di "Un amore su misura" (2007), ma sono contento di ricordare un film che allora avevo preso sottogamba e che invece si è rivelato un successo. Una commedia amata ancora oggi, che con i suoi tormentoni è entrata nel modo di parlare del pubblico. Taac».


Che ricordi ha del suo Artemio, uno che con Milano alla fine litiga dicendo «Andate al diavolo, voi e la vostra città, mi avete rubato la valigia, l'amore, e la speranza»... Sottoscriverebbe quelle battute?


«Ma no! Per me Milano è stata, ed è il luogo dove ho avuto la possibilità di lavorare, di crescere. Dove la trovi una metropoli che ti dà la possibilità di esibirti, di fare cabaret senza mezzi come è capitato a me e a tanti amici, da Massimo Boldi a Teo Teocoli?».

Siete nati tutti al Derby e tutti siete diventati icone di una comicità particolare. Vede oggi qualche erede del vostro stile tra i giovani?

«Quando siamo arrivati noi, con i nostri tempi comici inusuali, i "padri" ci guardavano di traverso. Non vorrei che si ripetesse la stessa storia: per me oggi la comicità segue i suoi tempi, e quindi io, i giovani comici li difendo a prescindere».

Li segue anche al cinema?


«Svelo un segreto, ma forse è meglio che non lo scriva, anzi lo tenga per sé».

Avanti, confessi.


«Non vorrei passare per uno che se la tira, che si crede chissà chi, ma, insomma, io non vado, né sono mai andato al cinema. Per fortuna ci vanno gli altri».

Davvero? È incredibile...

«Eppure... Sì, mi capitava di andare alle prime dei miei film, ma tutto qui. Anche a casa, a Milano, dopo la scomparsa della mia cara moglie l'anno scorso, non so nemmeno se ci siano in giro dei video. Forse non è giusto per un attore, ma per me è così».

Progetti?

«Allora, ho in mente un film da girare al lago Maggiore: protagonista una famiglia osservata negli alti e bassi della vita quotidiana. Non so ancora se, oltre a interpretarlo, lo dirigerò. Poi, appena Cochi torna dagli States, riprenderemo la strada del palcoscenico con il nostro "Finchè c'è la salute...". Un titolo che suona per chiunque come un buon augurio».

Giancarlo Grossini
25 agosto 2010(ultima modifica: 26 agosto 2010)
 
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SALSA89
view post Posted on 25/9/2010, 19:10     +1   -1




 
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2 replies since 29/8/2010, 12:23   93 views
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